Le credenze


Le credenze negative, cioè le brutte cose che pensiamo di noi, sono rifiuti tossici. E come i rifiuti radioattivi – seppelliti sotto terra a nostra insaputa da gente corrotta – prima o poi ci faranno ammalare, le credenze sono seppellite dentro di noi e ci rovinano la vita. Un vero e proprio sabotaggio silenzioso, che distrugge dall'interno, che agisce senza ostacoli. Perché non tutte le credenze negative sono facili da individuare, e se non le conosciamo, come possiamo combatterle?

Potremmo dare loro un unico nome, proprio a causa dell'effetto – questo ben visibile – che generano: la bassa autostima. Mancanza di autostima significa non avere fiducia in se stessi, significa disamore ed essere sordi al richiamo dell'Anima.

 Aveva grandi progetti per noi, l'Anima, era qui per celebrare un'esistenza gloriosa, per cantare la nostra canzone, per onorare la nostra leggenda. Allora, ferita, si allontana, si ritira in un luogo dove esistono ancora intatti i sogni, le visioni, le speranze e i desideri. È per questo che in certi momenti di particolare avvilimento ci sentiamo corpi vuoti, automi che camminano senza l'Anima, come se l'avesse rubata un orco malvagio.

E sì, l'orco esiste: i suoi denti sono le parole cattive che diciamo a noi stessi, gli artigli sono i pensieri depotenzianti che ci paralizzano di paura, la voce roca e spaventosa è il giudizio malevolo che ci gettiamo addosso.

Il lavoro necessario a cambiare le cose è durissimo. Bisognerebbe prima scovarle tutte, queste credenze, originate chissà dove e chissà quando magari in tenera età, per qualcosa che ci fu detto o fatto. Una volta trovate arriva l'ardua impresa di guardarle bene in faccia e capire che non sono reali, non ci appartengono, sono un cumulo di menzogne. L'unica verità è la luce dell'amore. Nel nucleo più profondo del cuore lo abbiamo sempre saputo; e allora sono vere di noi solo le parole amorevoli e che portano luce.

Da adulti il lavoro è faticoso, quindi non sarebbe molto meglio diventare adulti privi di credenze negative? Basterebbe sorvegliare i bambini affinché mai nessuna credenza velenosa si aggrappi alla loro mente, e resti lì a erodere in segreto la naturale fiducia che hanno in sé e nella vita. Basterebbe spiegare che è molto importante usare solo parole buone, che fanno stare bene, quando parlano in prima persona, e a non credere alle cattiverie altrui. Questo tipo di lavoro educativo è il fondamento per la costruzione di un individuo sano. Solide fondamenta reggeranno solidi edifici.

Ho scritto una fiaba per bambini e ragazzi che racconta come funzionano le credenze: "Lo iettatore". Sarà pubblicata a febbraio sul mio blog La Terra Dei Magi, nella web tv di AnimaEdizioni: Anima.tv.
http://anima.tv/graziacatelli/